La violenza di estrema destra

La violenza colpisce ben determinati gruppi sociali tra i quali immigrati, senza tetto, neri, ebrei, gay, lesbiche, transessuali, attivisti, diversamente abili ed appartenenti a culture giovanili alternative.

Le persone che in quanto appartenenti a minoranze sociali vengono discriminate sono quelle maggiormente colpite dalla violenza di estrema destra. La discrminazione proviene dal »centro della societa´« ed agisce nella vita di tutti i giorni attraverso offese volgari e atteggiamenti superiori. Vi sono tuttavia altre forme di discriminazione che agiscono ad un altro livello: ad esempio leggi come il domicilio forzato (Residenzpflicht) per le persone che fanno richiesta d´asilo, la loro sistemazione in alloggi sovraffollati, il divieto di lavorare e l´ accesso ridotto ai servizi.

Quando sui giornali o al bar si discute dell´immigrazione come una minaccia alla sicurezza pubblica o dei punk e dei senza tetto come elementi dannosi per il turismo locale, gli estremisti di destra si vedono leggitimati nelle loro aggressioni come »interpreti di un sentimento popolare«

Per molte delle persone colpite, un aggressione violenta e´ spesso solamente una tra le tante esperienze di disprezzo che devono vivere quotidianamente.
La violenza di estrema destra non si rivolge contro la vittima a livello personale. La vittima non viene aggredita a causa di un suo determinato comportamento, bensi´ perche´ viene identificata come appartenente ad un determinato gruppo.
In tal senso l´aggressione non intende colpire la singola vittima; vuole piuttosto essere un avvertimento per il suo intero contesto sociale. Spesso si diffondono angoscia e paura. Le vittime. quelle direttamente colpite e quelle potenziali cercano di rendersi invisibili ritirandosi da ogni forma di vita publlica.

Troppo spesso le persone aggredite e picchiate dagli estremisti di destra rimangono abbandonate a se´ stesse. Ad esempio, invece di trovare un aiuto nella Polizia, le vittime sono viste dagli agenti con scetticismo o vengono accusate in maniera piu´ o meno esplicita di aver provocato esse stesse l´aggressione. A volte poi la stampa marchia le vittime come colpevoli quando riferisce dell´accaduto. Perfino gli amici piu´ stretti o i familiari minimizzano il tutto con frasi del tipo „Non e´ poi cosi´ grave“.
Il che equivale ad una continua svalutazione che le vittime sono costrette a vivere senza sentirsi prese sul serio.

Agli aggressori tutto questo fa comodo. Infatti, se passanti, assistenti sociali, genitori e cittadinanza in generale rimangono passivi, chiudono gli occhi e lasciano sola la vittima dopo l´aggressione, gli estremisti di destra guadagnano forza. Quello che invece bisogna fare è solidarizzare pubblicamente con le vittime, appoggiarle e rafforzare la loro posizione.

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